Luci a LED – Ecco le Ultime Novità

Luci-led-1Mi ricordo quando diversi anni fa cominciammo a parlare di luci a LED. I nostri potenziali clienti ci chiedevano se fosse vero che una lampada o un proiettore a LED facesse veramente risparmiare sui consumi elettrici, se fosse vero che i LED avessero una durata nettamente superiore a quella delle luci tradizionali, se fosse vero che la luce espressa dai LED valorizzasse veramente gli spazi cui erano dedicati, se fosse vero che anche dal punto di vista salutare i LED disturbassero molto meno grazie all’assenza di sfarfallio e di raggi ultravioletti e infrarossi.

Oggi ogni nuovo impianto-luci viene progettato a LED e, soltanto girando l’occhio, si vedono uffici, negozi, show room, ristoranti ed altro illuminati a LED. Essere stati tra i primi ci ha, ovviamente, dato molte soddisfazioni. Siamo partiti dalla prima generazione dei LED e oggi siamo alla quinta, anche se purtroppo grandi magazzini e supermarket continuano a smerciare lampade di vecchia concezione, sia pure a LED.

Vogliamo, così, andare ancora avanti e parlare delle ultime novità che possiamo suggerire ai nostri clienti.

Innanzi tutto dobbiamo constatare che nel 2017 i prezzi sono ulteriormente calati anche se, con la formula del noleggio operativo prevalentemente scelta dai nostri clienti, il fattore “costo” non ha mai rappresentato un problema, in quanto i canoni di noleggio sono sempre nettamente inferiori al valore del risparmio ottenuto in bolletta. Una operazione molto intelligente, destinata a aumentare il cash flow del cliente e non a sottrarne liquidità. Per questo si può genericamente parlare di “costo zero”.

In seconda analisi dobbiamo dire che le migliori aziende costruttrici di luci a LED si sono orientate verso materiali ad alta efficienza, con il risultato che oggi si possono ottenere corpi illuminanti che producono un numero consistente di lumen, riducendo sensibilmente la potenza. Facciamo un esempio con i tubi a LED da 150 centimetri. Fino a un anno fa si sostituivano i neon di potenza 58 watt con tubi a LED da 25 watt. Oggi si ottengono 100 lumen in più con una potenza di soli 17 watt, ottenendo così un risparmio di oltre il 70% sui consumi.

Altre novità le troviamo negli highbay, vale a dire in quei corpi illuminanti destinati a sostituire le vecchie campane pendenti, che si usano prevalentemente nei capannoni industriali. Oggi è possibile sostituire una campana da 400 watt con un nuovo corpo illuminante a LED da 150 watt, ottenendo lo stesso risultato luminoso, oppure migliorandolo portando la potenza a 200 watt (è sempre il 50% di risparmio).

Anche sul piano dello stile, oggi esistono numerose soluzioni a LED che permettono di sostituire luci di arredo, per esempio nei negozi, senza dovere rinunciare al vecchio corpo illuminante. Anche le lampade R7s (quelle alogene fatte a tubicino, per intenderci) oggi possono essere facilmente sostituite con appositi moduli a LED, che danno ancora più luce con forte dosi di risparmio. Una alogena di quel tipo da 150 watt può essere oggi sostituita con un modulo da 18,5 watt.

Infine, anche sul piano delle lampade smart vi sono una infinità di nuovi prodotti, dai sensori di presenza alle batterie incorporate.

La battaglia dei led l’Europa rinvia al 2018

Slitta di due anni la messa al bando delle lampadine ad alto consumo. Il pressing dei produttori. Il passaggio avrebbe portato risparmi per 780 milioni alle famiglie italiane

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Gli ambientalisti gridano allo spreco energetico. I produttori di lampadine e di impianti luminosi, insieme a molti tecnici parlano di transizione necessaria. In mezzo ci sono le famiglie, che avranno più tempo per adeguare l’illuminazione di casa. La battaglia alogene contro Led che è stata combattuta a Bruxelles si è conclusa con la decisione di posticipare al 2018, anziché dal settembre 2016, la messa al bando in Europa delle lampadine di classe C e inferiori, cioè le meno efficienti. Secondo le stime dell’European environmental bureau, che riunisce 140 organizzazioni tra cui Legambiente, il bando delle alogene dal 2016 avrebbe garantito ai cittadini risparmi per 6,6 miliardi di euro in bolletta, 780 milioni di euro per l’Italia. Ma allo stesso tempo, fa notare Lighting Europe, l’associazione che riunisce le maggiori industrie del settore dell’illuminazione, lo stop avrebbe avuto un costo di circa 10 miliardi per i cittadini europei che di fatto si sarebbero trovati in casa oltre 200 milioni di impianti diventati inutilizzabili per incompatibilità con i soli Led.

Italia e Germania contro Svezia e Danimarca

Italia, Germania e Francia hanno argomentato il posticipo al 2018 con motivazioni tecniche: i Led, hanno detto, non sono ancora in grado di coprire le esigenze del mercato. Alcuni Paesi come Polonia e Austria erano più orientati al 2020. Il fronte «verde» per il 2016, guidato da Svezia e Danimarca, sostiene che i Led di qualità sono pronti a rimpiazzare le alogene. Ed è su questo punto che si apre uno scenario articolato, perché il cuore del problema è proprio la tecnologia a disposizione delle famiglie. Sul fronte dell’illuminazione pubblica, invece, non ci sono dubbi: i Led sono già usati nella maggior parte dei progetti. «Le lampade Led in commercio non sempre sono equivalenti alle alogene. Molte lo dichiarano sull’etichetta ma in realtà la qualità della luce è inferiore. E lo scopriamo solo dopo l’acquisto». È uno dei problemi pratici evidenziati da Milena Presutto e Simonetta Fumagalli, ricercatrici dell’Enea che hanno contribuito alle valutazioni tecniche per la direttiva sull’Ecodesign, all’interno della quale è contenuta la decisione sulle lampadine. Presutti e Fumagalli sottolineano la «bontà tecnologica» dei Led ma spiegano che «non è possibile sostituire semplicemente la vecchia alogena con una lampada Led perché sono diversi la qualità della luce (unidirezionale), il peso e spesso gli attacchi. Se si ha poi un impianto con variatore di flusso non è detto che con i Led continui a funzionare. In più per buoni Led si deve ancora spendere molto». Sulla necessità di un periodo di transizione per consentire alle imprese di adeguarsi ha insistito anche Assil, l’associazione nazionale produttori di illuminazione federata a Confindustria Anie, che raggruppa circa 80 aziende produttrici di apparecchi di illuminazione e componenti elettrici (fatturato globale di circa 2 miliardi di euro, oltre il 50% di quello complessivo del settore, e circa 10 mila addetti). Il design italiano vanta aziende leader nel settore dell’illuminazione e Assil ha in più di un’occasione sottolineato la necessità di permettere alle imprese di adeguarsi alla nuova normativa.

Tecnologia competitiva

Nessuno mette in discussione la maggiore efficienza. «La tecnologia Led è in costante evoluzione e da fine 2013 risulta più competitiva dal punto di vista energetico ed economico rispetto alle tecnologie consolidate. Anche la qualità cromatica per applicazioni per esterno è ormai ottima – spiega Alessandro Battistini, responsabile tecnico di Hera Luce –. Fino al 2013 i nostri progetti per l’illuminazione pubblica prevedevano lampade a scarica, ora usiamo prevalentemente Led. Ad esempio a Rho abbiamo sostituito tutti gli apparecchi illuminanti con un risparmio energetico che supera il 60%». Stessa scelta è stata fatta dalle altre big dell’illuminazione. A Roma Acea sta sostituendo tutti i punti luce. Il sindaco Ignazio Marino ha annunciato un risparmio per la Capitale «fino al 55% della sua attuale bolletta elettrica, cioè oltre 15 milioni di euro ogni anno». Led anche per Milano e Brescia: A2A ha già cambiato l’80% dei corpi illuminanti. Mentre Enel ha usato solo tecnologia Led per l’illuminazione di Expo 2015. «Il problema è la qualità della tecnologia impiegata», sottolinea Nicoletta Gozo, coordinatrice del Progetto Lumière di Enea, che ha come obiettivo favorire una riduzione e razionalizzazione dei consumi di energia da parte degli impianti di illuminazione pubblica: «Si devono valutare le caratteristiche tecniche e il contesto da illuminare, perché la luce non è solo efficienza energetica, è molto di più».

Luci in Riviera 2017: manifestazione internazionale per scoprire i tesori della Riviera del Brenta

Torna anche quest’anno a Dolo (VE) Luci in Riviera, l’unico evento in Italia che racconta con la luce le suggestioni evocate dal patrimonio culturale della Riviera del Brenta. Data l’importanza dell’evento, APIL ha deciso di supportare l’iniziativa, concedendo il patrocinio.

Via d’acqua che unisce Padova a Venezia, la Riviera del Brenta sarà protagonista dal 18 al 23 settembre di un lighting design workshop rivolto a studenti e giovani professionisti. I partecipanti avranno l’opportunità di lavorare insieme a professionisti già affermati con l’obiettivo di ideare e realizzare un progetto di illuminazione in scala reale.

Qua sotto alcune foto della scorsa edizione, che si è svolta a Stra (Venezia)

Il motto del workshop sarà #luccicandoinsieme che richiama la volontà di scoprire le bellezze del territorio grazie a giochi di luce inediti e non convenzionali. Le installazioni luminose saranno progettate in modo che il punto di riferimento sia la percezione umana e per mostrare che “illuminare bene” non è sinonimo di “illuminare tanto”. L’obiettivo, infatti, è quello di mettere in luce la straordinaria ricchezza del paesaggio dell’entroterra veneziano, non quello di abbagliare le persone.

Il workshop ha un intento educativo e si articolerà in una parte teorica ed una pratica. I partecipanti saranno seguiti da alcuni Workshop Head, lighting designer provenienti da Italia, Stati Uniti e Cina, con esperienze e formazioni diverse, in grado di unire creatività e maestria proprie di ambienti culturali differenti. I soci Giacomo Rossi e Marco Palandella, grazie alle loro esperienze internazionali, rappresenteranno APIL e terranno alto il nome dell’Associazione. Il progetto creativo di Luci in Riviera è affidato al lighting designer Roberto Corradini e la manifestazione è organizzata da Impresa Futura Eventi e promossa dal Comune di Dolo e dalla Pro Loco “Pisani” di Stra.

La luce è uno strumento emozionale dal grande potenziale comunicativo che riesce a sottolineare e valorizzare la meravigliosa varietà del paesaggio della Riviera del Brenta. Le installazioni realizzate saranno visitabili gratuitamente dal pubblico dal 23 settembre all’8 ottobre 2017. Alla manifestazione saranno associate diverse iniziative che coinvolgeranno altri Comuni e che permetteranno di godere al meglio monumenti famosi e di scoprire scorci poco noti, insieme alla storia e all’arte della Riviera.

A questo link, tutte le informazioni per partecipare e saperne di più.